Bledar Vukaj: la morte del campione albanese alla Corte di Giustizia di Strasburgo

Questa è la storia di Bledar Vukaj , campione albanese di football americano trovato morto in circostanze misteriose.

Ecco la storia
La mattina del 25 marzo 2003, alle porte di Casalmaggiore (Cremona), un pescatore ha trovato il corpo senza vita di Bledar Vukaj, 22 anni, promessa della squadra di football americano dei Phanters. Lavorava a Parma, in un salumificio. Metà dello stipendio lo dava a casa, il resto gli serviva in parte per la squadra e in parte per aiutare una famiglia disagiata. L'allenatore dei Panthers lo ha descritto come l'anima della squadra, un ragazzo forte, equilibrato: "Il mio leone dal cuore di angelo".

Paolo Magri, il dirigente della società che gli aveva parlato il pomeriggio del 24 marzo, ha raccontato che il giovane aveva avuto un incidente d'auto nei pressi di Madregolo (frazione di Collecchio): "Aveva urtato un auto durante un sorpasso. Mi ha raccontato che è stato inseguito da questa macchina che si è fermata allo stop dell'incrocio della via Emilia. L'inseguitore è sceso, picchiando i pugni sul vetro. Lui si è spaventato. Allora si è allontanato e si è diretto verso la casa di sua nonna. Nella fuga è stato urtato da un'altra automobile. Dopo mi ha telefonato e mi ha detto: guarda che ho avuto questo incidente cosa posso fare? L'ho raggiunto. Siamo stati insieme per circa un'oretta a discutere del più e del meno. Era abbastanza impaurito. Ci siamo lasciati con la promessa che la sera ci saremmo rivisti in un pub". Ma durante la serata Vukaj non si è fatto vedere. Magri lo ha chiamato più volte sul cellulare fino a quando, intorno alle 22,30, dall'altro capo del telefono qualcuno avrebbe risposto solo con un respiro affannoso. Il cellulare di Bledar Vukaj è stato poi ritrovato, rotto, nel luogo dove giaceva il suo corpo.
Chi l'ha visto 19/1/2004



Anche se in un primo momento Magri, dopo essere stato ascoltato dagli inquirenti, avrebbe sentito parlare dell'ipotesi di omicidio, in seguito si è parlato prevalentemente di suicidio. Ma il padre di Bledar Vukaj non trova convincente questa ipotesi. Intanto il masso sul quale avrebbe battuto la testa Vukaj sarebbe stato rimosso.






L'ultimo ad averlo visto è stato Paolo Magri il general manager della squadra di football americano dove Bledar giocava. Il signor Magri intervistato dai giornalisti di " CHI L'HA VISTO " ha dato risposte confuse e diverse da quelle raccolte dagli inquirenti. Questa è una storia tragica dove lo stato non riesce a trovare la verità su un giovane ucciso da ragazzi bulli e l'hanno fatta franca perchè questi bulli hanno avuto l'aiuto dei loro parenti poliziotti per far sparire le prove.

TRA L'ALTRO IL GIUDICE STA PENSANDO IN QUESTI GIORNI DI ARCHIVIARE IL CASO COME SE FOSSE STATO UN SUICIDIO.

NOI DOBBIAMO FAR PARLARE IN QUALUNQUE MODO DI QUESTO OMICIDIO.

Dobbiamo mandare email a chi l'ha visto , a larepubblica.it al tg1 , tg2 , tg3 e a tutte le testate giornalistiche.

Bledar Vukaj: la morte del campione albanese alla Corte di Giustizia di Strasburgo!!!




(per shqiptaret)
Me falni por per gjera te tilla duhet ndihma e shqiptareve dhe jo te komentojem fotot turistike se sa e bukur eshte shqiperia apo sa nacionalist jemi ne shqiptaret.
Ketu po vdesin Shqiptaret e pafajshem dhe nuk gjenden fajtoret.
I shkreti Bledar  i vrare nga disa çuna , por keta çunat kane perfituar nga ndihma e disa policave(kusheriret e tyre) qe kane fshire çdo prove dhe duke arritur te deklarojen qe Bledari eshte vetevrare.
Kan kaluar 8 Vjet nga kjo vrasje barbare  dhe shqiptaret ne Itali jane bere me te forte (keshtu thone neper facebook dhe e deklarojen edhe shoqatat ) .
Shperndajeni kete ne facebook e kudo , te bejem ne menyre qe ky lajm tju shkoj tek veshi edhe gazetave te medha qe nuk flasin fare per kete çeshtje dhe te kapin autoret e vrasjes barbare!!!


La storia sul blog dedicato al CAso Bledar  - casobledar.blogspot.com

Qui invece potete vedere tutti i fatti e di come sono andate concluse le indagini - BledarVukaj.pdf

Quando il governo Prodi aiutò il dittatore Miloseviç, acquistando la Telekom Serbia (storia ,1997)

 

 

 Romano Prodi, Fassino : scandalo Telekom Serbia

Far scoppiare una guerra in Kosovo per delle tangenti


Lo scandalo della Telekom Serbia è uno dei più vergognosi della storia italiana del dopoguerra ad oggi. E' la storia di come squallidi interessi economici (tangenti) di pochi politici senza scrupoli siano finiti per fare scoppiare una sanguinosissima guerra nei Balcani con i miliardi dello Stato italiano.

A dicembre 1996 il Presidente del Consiglio Romano Prodi trasferisce il gruppo telefonico Stet sotto il controllo del Ministero del Tesoro pagando 39.000 miliardi dello Stato.
A giugno 1997 la Stet (controllata dal Governo) valuta di acquistare la Telekom Serbia, la società telefonica statale serba. La Jugoslavia in quel momento è un paese a fortissimo rischio guerra civile per aspri scontri etnici, ha un'economia in caduta libera, l'inflazione alle stelle, un mercato inesistente e nessuna prospettiva di sviluppo. Al governo della Serbia vi è il sanguinoso dittatore comunista Slobodan Milosevic, al quale mancano i fondi economici necessari per comprare mezzi militari per poter poter imporre la propria supremazia dittatoriale in Kosovo e in Bosnia-Erzegovina.

La Telekom Serbia è antiquata, ha una rete tutta da ricostruire, un'assenza assoluta di clienti e, come se non bastasse, con 300 miliardi di debiti e la cassa vuota.

Nonostante tutti gli amministratori Stet e persino l'ambasciatore italiano in Serbia facessero notare come questo acquisto non fosse per niente un affare, ma anzi, com'era ovvio, un grandissimo errore che rischiava di aggravare la crisi Jugoslava per l'uso militare che Milosevic avrebbe fatto di quei miliardi, la Stet (controllata dal Governo Prodi), il 9 giugno 1997 acquistò la Telekom Serbia per 897 miliardi.

Il dittatore Milosevic usò quel denaro per finanziare sanguinose operazioni militari e bombardare il Kosovo e la Bosnia-Erzegovina, massacrando migliaia di persone. L'Italia ha pagato 897 miliardi per comprare armi che furono usate contro gli stessi soldati italiani ! Massimo d'Alema dovette in seguito far bombardare Belgrado per 75 giorni per fermare Milosevic. Ma non era la Sinistra dei pacifisti?

La Telekom Serbia, un bidone colossale, fu poi rivenduta dallo Stato italiano che, pagati interessi e debiti, ne ebbe una perdita di denaro pubblico complessiva di 887 miliardi. Delle indagini in Serbia hanno poi dimostrato come gran parte di quei miliardi non arrivò mai in Serbia, ma sparì misteriosamente durante il losco affare. Questo dimostra come tutta questa vicenda fu architettata al solo scopo di intascare delle tangenti miliardarie.

Romano Prodi, Piero Fassino e Lamberto Dini hanno sostenuto di non sapere nulla dell'affare, salvo, tradirsi innumerevoli volte, tanto che sia a sinistra sia a destra, tra politici, economisti e giornalisti, la tesi del "non ne sapevamo nulla" non ha convinto mai nessuno. Tutti sapevano benissimo. L'ambasciatore italiano in Serbia, Bascone, ha dimostrato con prove documentali che il Governo Prodi era perfettamente a conoscenza dell'affare da tempo.

Addirittura nello stesso giorno in cui si concludeva l'affare Romano Prodi si trovava proprio a Zagabria! Allo stesso tempo Dini e Fassino, proprio in quella settimana, tenevano un'importante conferenza sugli investimenti dell'Italia in Serbia e su un importante accordo nelle telecomunicazioni dei due paesi. Dini, addirittura, ha detto in Parlamento che si preccupò che nel consiglio di amministrazione di Telekom Serbia non vi fossero uomini di Seselj. Seselj era un ultranazionalista del partito radicale serbo, accusato di genocidio e torture, che nel 1998 voleva bombardare l'Italia! Con questa gaffe del ministro Dini viene confermato che il Governo Prodi sapeva tutto su Telekom Serbia, avendo influito persino sulle nomine degli amministratori della società!

Gli amministratori Stet hanno poi sottolineato come furono fatte pressioni per gonfiare a dismisura il prezzo che l'Italia doveva sborsare (anzichè abbassarlo!). Del resto è logico, più la torta è grossa e più sono succose le tangenti intascate.

In conclusione:
  • L'affare Telekom Serbia fu architettato e gestito da Prodi, Fassino e Dini, sin dall'inizio
  • Lo Stato italiano buttò 897 miliardi in una società senza valore
  • Gran parte (forse 500) di questi miliardi fu divisa in tangenti da chi si occupò dell'affare
  • Il denaro venne poi usato per finanziare operazioni militari sanguinosissime in Kosovo e in Bosnia
  • Vi sono prove documentali che dimostrano che Prodi, Fassino e Dini sapessero tutto
  • Prodi, Fassino e Dini si sono traditi diverse volte confermando la loro mala fede
  • La commissione parlamentare che indagava su questo fu sciolta nel 2006, subito dopo l'elezione di Prodi
Se anche Prodi, Fassino e Dini non fossero poi riusciti a ricevere nessuna tangente, resta scandalosa la gestione del denaro pubblico. Pensate ai miliardi sporchi di sangue usati per bombe usate contro i nostri stessi soldati ! Altro che pacifismo !
E per i pochissimi che credono ancora alla storiella del "non sapevamo nulla, l'abbiamo appreso dai giornali" mi chiedo: ma come? lo Stato italiano sperpera denaro pubblico per finanziare un dittatore sanguinario comunista e il Governo non ne sa nulla? In qualunque paese serio dei ministri così se ne sarebbero andati a casa (se non in galera!) e invece? Eccoli lì, 10 anni dopo, come se nulla fosse.

Fonte articolo http://informatorepolitico.ej.am/romano-prodi-fassino-telekom-serbia.htm

Serbët helmuan babain e Nënë Terezës

Serbët e helmuan babain e Nënë Terezës, ... ja një fragment nga biografia e autorizuar…

„ Me 28 nëntor 1912 në shtëpinë Bojaxhiu u festua Deklarata e Pavarësisë me një gosti të pasur dhe kremtim të madh. Nikola nga natyra ishte një mikpritës: Dera e shtëpise së tij ishte e hapur për të gjithë, që nga të varfërit e Shkupit e deri te arkipeshkvi që banonte aty. Në këtë natë të veçantë shtëpia ishte e mbushur me patriot shqiptarë, të cilët deri në të gdhirë diskutonin dhe këndonin të përcjellur me mandolinë . Mikpritësi nuk fshihte qëndrimin e tij për çështjen kombëtare të Shqipërisë. Po ky angazhim e futi atë në një Lëvizje, që, ishte themeluar pas Luftës së Parë Botërore dhe kishte për qëllim ti bashkonte Shipërisë së Madhe provincën e Kosovës, e cila ishte e banuar kryesisht me shqiptarë.
Për këtë arsye Nikollë Bojaxhiu në vitin 1919 shkoi një herë për një takim politik në Beograd. Ai iku nga shtepia me shëndet shumë të mirë dhe i shoqëruar nga kolegu: një këshilltar bashkiak.

Kur u kthye mbrapa, i shoqëruar nga konsulli italian, ishte i sëmurë për vdekje. Ai kishte gjakderdhje të madhe dhe menjëherë u dërgua në spital, ku edhe operacioni i domosdoshëm nuk arriti të përmirësojë gjendjen shendetsore.

Nikollë Bojaxhiu ishte 45 vjeç kur vdiq. Akoma është sekrete prapavija e vdekejes së tij, mirëpo te gjithe anëtarët të familjes si dhe mjektë , ishin të sigurtë. se atë ( Nikollë Bojaxhiun ) e kishin helmuar.“

faqe 23
Kathryn Spink
Mutter Teresa – Ein Leben für die Barmherzigkeit.
Autorisierte Biografie / Biografi e autorizuar
Gustav Lübble Verlag
Titulli i origjinalit: Mother Teresa. A Biography.
London: HarperCollins